In uno studio multicentrico, randomizzato, internazionale, sono state confrontate due terapie ipolipemizzanti: pravastatina a dose abituale (40 mg/die) e atorvastatina a dose elevata (80 mg/die) in 4162 pazienti con sindrome coronarica acuta e colesterolemia totale inferiore/uguale a 240 mg/dl. A 2 anni l’incidenza dell’endpoint primario (decesso, infarto miocardico, angina instabile, rivascolarizzazione, stroke) è risultata significativamente minore con l’atorvastatina (22,4%) rispetto alla pravastatina (26,3%) e stessi risultati sono stato registrati per le procedure di rivascolarizzazione (14% in meno), angina instabile (29% in meno) e decessi da qualsiasi causa (28% in meno). I benefici maggiori sono stati osservati nei soggetti di età inferiore a 65 anni. L’aumento dell’ALT è stato significativamente più frequente con l’atorvastatina (3,3% contro 1,1%). La percentaule dei drop-out è stata simile nei due gruppi.