PARTICOLARITA’ DELL’EMICRANIA NELL’ETA’ EVOLUTIVA


Nel bambino disturbi come il vomito ciclico, i dolori addominali ricorrenti senza evidenza di patologia organica, il bruxismo, il pavor, le vertigini parossistiche, i cosiddetti “dolori di crescita”, l’iperattività, sono considerati precursori dell’emicrania o veri e propri equivalenti emicranici. Questi bambini hanno spesso familiarità emicranica e con alta probabilità soffriranno di emicrania nell’età adulta (la metà degli adulti emicranici ne ha sofferto fin dall’infanzia).

 

Nel bambino la durata dell’attacco va da due ore a due giorni; la localizzazione più frequente è frontale e spesso, diversamente dall’adulto, bilaterale; anche nel bambino sono presenti i sintomi di accompagnamento, specialmente di tipo gastrointestinale. Spesso la crisi si risolve col sonno.

 

Per la terapia dell’attacco acuto sono impiegati il paracetamolo e i FANS a dosaggi opportuni.

 

Per la profilassi le linee guida raccomandano la Flunarizina e la Cinnarizina per cicli di 2 o3 mesi; altri farmaci indicati sono il propanololo, la ciproeptadina e il valproato di sodio.

 

La scuola di F.Sicuteri suggerisce un programma di prevenzione dell’emicrania per quei bambini nei quali la familiarità e i disturbi suddetti facciano prevedere una evoluzione verso tale patologia.

Vengono impiegati:

-       il 5-idrossitriptofano (precursore della serotonina) ad un dosaggio di 200 mg la giorno per almeno un anno

-       la levoacetilcarnitina (precursore dell’acetilcolina) ad un dosaggio di 100 mg due volte al giorno per tre cicli di quattro mesi intervallati da due settimane di sospensione

I dosaggi sono relativi a bambini del peso fra 20 e 40 Kg.

 

Fonti:

Doctor n°1 gennaio 03

Cephalalgia vol. 19 maggio 99 e vol. 21 maggio 01

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