FARMACI E FAVISMO

Nel mondo circa 200 milioni di persone sono affette da deficit di G6PD che allo stato eterozigote fornirebbe alle femmine una resistenza superiore alla malaria. In alcune popolazioni la frequenza è particolarmente elevata: in alcune zone della Sardegna fino al 30%; il deficit è ubiquitario nell'Italia continentale, l'incidenza media è dello 0,4%.

I soggetti con deficit di glucosio-6-fosfato deidrogenasi (G6PD) non sono in grado di mantenere un livello adeguato di glutatione ridotto nelle loro emazie. Di conseguenza i gruppi sulfidrilici dell'emoglobina si ossidano, e l'emoglobina tende a precipitare all'interno della cellula formando i corpi di Heinz.  Il gene del G6PD è stato isolato e mappato; è localizzato nel cromosoma X.; l'ereditarietà del deficit è di tipo legato al sesso con femmine eterozigoti portatrici generalmente sane e maschi affetti dal deficit.


Nel deficit di G6PD, in crisi emolitica, è presente un'anemia normocromica-normocitica, una reticolocitosi, un'iperbilirubinemia indiretta; lo striscio periferico è di regola indifferente, ma alcune emazie presentano rottura della membrana e altre possono essere sbiadite o bicolori. Il test di Coombs è negativo, positiva è la ricerca dei corpi di Heinz. Il dosaggio dell'enzima è generalmente ridotto: in soggetti omo ed eterozigoti, anche in presenza di un elevato numero di reticolociti, il dosaggio enzimatico permette di fatto la diagnosi. Solo nelle femmine eterozigoti con basso numero di eritrociti G6PD carenti la determinazione spettrofotometrica dà valori sovrapponibili alla norma. In questo caso sarà utile il test citochimico di Sansone o il dosaggio della 2-deossi-glucosio-6-fosfato.

Deficit di G6PD e alimentazione

Le fave causano crisi emolitica e devono essere eliminate dall'alimentazione. La responsabilità della crisi pare legata al contenuto nelle fave di divicina e di isouramile; la rimozione dei GR è prevalentemente extravascolare. La gravità della crisi non è proporzionale alla quantità delle
fave ingerite e risente di fattori individuali. Si ricorda l'opportunità di leggere la composizione di prodotti pre-confezionati a base di verdure miste. Esiste una segnalazione di crisi emolitica dopo ingestione di pesche acerbe; il frutto maturo è consentito senza alcun pericolo. Non esiste alcuna proibizione per altri legumi (piselli, fagioli, fagiolini)  ne' per gli agrumi. Si ricorda una segnalazione di crisi dopo ingestione di grandi quantità e in breve tempo di bevande dissetanti addizionate con vitamina C (3-4 giorni).

Crisi emolitica durante le infezioni

La crisi emolitica nei soggetti affetti da deficit di G6PD può insorgere entro pochi giorni dall'inizio di un processo infettivo febbrile. E' stata segnalata soprattutto nelle broncopolmoniti, salmonellosi, febbre tifoide, sepsi, epatite virale, ma può presentarsi raramente anche per processi infettivi meno gravi.

PRINCIPALI FARMACI DA PROSCRIVERE IN MANIERA ASSOLUTA
(LISTA AGGIORNATA AL 1996)

Doxorubicina

Furazolidone

Acido nalidixico

Nitrofurantoina

Sulfametoxazolo

Sulfanilamide

Sulfapiridina

Primachina

 



Farmaci e sostanze che a dosi terapeutiche non causano crisi emolitiche

Le seguenti sostanze non provocano generalmente crisi emolitiche se assunte in dosi terapeutiche, ma sono state imputate di scatenare crisi emolitiche in associazione a processi infettivi e stati febbrili, oppure in occasione di ingestione di alte dosi.

1. Paracetamolo            

2. Fenacetina  

3. ASA   

4. Fenilbutazone            

5. CAF

6. Isoniazide                    

7. Trimetoprim

8. Streptomicina

9. Clorochina   

10. Chinina

11. Vit. C                              

12. Vit. K                             

13. Fenitoina    

14. Colchicina  

15. Chinidina

16. Difenidramina          

17. L-Dopa                          

18. Probenecid

 17. Aminopirina

 18. Sulfisossazolo

19. Sulfadiazina

20. Amoxicillina

21. Macrolidi

22. Aminoglicosidi

23. Cefalosporine

24. Amoxi+clavulanico

 

 

 

 

CONSIGLI  TERAPEUTICI  PRATICI

 
A. ANTIBIOTICI E CHEMIOTERAPICI

In caso di necessità possono esse re assunti senza pericolo di crisi: l'ampicillina, l'amoxicillina, l'amoxicillina + ac. clavulanico, le cefalosporine, i macrolidi, le ureidopenicilline, gli aminoglicosidi, gli aminopeptidi. L'associazione sulfametoxazolo-trimetoprim, che trova indicazione in pediatria soprattutto nell'otite e nelle infezioni delle vie urinarie, è in genere sconsigliata.  Data l'assenza di prove sicure di emolisi causata dai chinolonici (norfloxacina, ofloxacina) sembra probabile che possano essere utilizzati a dosaggio normale (ma non in pediatria, considerata la loro tossicità a livello osteo-cartilagineo).
Fra gli antimalarici la primachina è da evitare; la clorochina e la pirimetamina possono essere utilizzate a dosi terapeutiche
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B. ANTIPIRETICI, ANTINEVRALGICI, ANTINFIAMMATORI

Acido acetilsalicilico: alte dosi di aspirina (80-100 mg/kg) causano una riduzione della vita dei GR in alcuni pazienti affetti da deficit di G6PD. L'acido acetisalicilico è da evitare sotto i 7 anni di età (sindrome di Reye); nel deficit di G6PD può essere somministrato, se indicato, nelle età successive a dosi antipiretiche (20-40 mg/kg/die).

Paracetamolo: non ha effetto emolitico in numerose varianti di deficit di G6PD; il problema è analogo a quello dell'aspirina: sono segnalati casi di emolisi in corso di infezione; un ampio studio italiano dimostra l'assenza di effetto emolitico in bambini affetti da deficit di tipo mediterraneo. In caso di necessità, a qualsiasi età, può essere somministrato senza alcun pericolo il paracetamolo a dosi antipiretiche (20-40 mg/kg/die).
 
 

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